Dal passato il vino di qualità di oggi

di Titti Taranto
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Le giarre in terracotta per il vino Pithos dell' azienda agricola COSOrmai è consapevolezza di tutti gli intenditori che i grandi vini moderni sono ancora oggi prodotti con tecniche risalenti al periodo dei nostri antenati dell’era precristiana.
L’Azienda Agricola COS, grazie alle conoscenze dei proprietari, Giusti Occhipinti e Giovambattista Filia, ed alla competenza professionale dell’enogolo Andrea De Caro, è riuscita ad andare oltre quelle che sono le reminiscenze del passato, facendo rivivere le fasi di produzione antiche in uno dei grandi vini siciliani : il Pithos, Cerasuolo di Vittoria DOCG.
Non serbatoi in acciaio inossidabile ma vere e proprie “giarre” in terra cotta da 400 e 250 litri vengono utilizzate nelle fasi di fermentazione, maturazione e conservazione del Pithos, così come operavano gli abitanti dell’isola intorno al III secolo a.C.
Pithos è proprio sinonimo di Terroir: rappresenta la Sicilia. La sua storia e le peculiarità organolettiche sono chiara espressione di tutto ciò.
Questo “nettare degli dei” si presenta di aspetto rosso-violaceo, all’olfatto molto floreale e fruttato, in bocca si mantiene equilibrato e fresco: peculiarità che in parte gli derivano dalle caratteristiche del terreno calcareo e in parte dall’uso delle “giarre” che garantiscono l’esclusivo sviluppo degli aromi delle uve autoctone Nero d’Avola e Frappato di Vittoria.
In effetti, non si ha alcun dubbio che le zone di produzione del Cerasuolo di Vittoria DOCG e DOC siano ad altissima vocazione viticola. Ma anche questa non è una consapevolezza recente. Già nel III secolo a.C nel territorio circostante Camarina veniva coltivata la “vitis”: tale testimonianza è suffragata dal documento visibile presso il Museo Archeologico di Siracusa in cui viene descritto l’atto di vendita di un terreno coltivato a vigneto, tra i fiumi Ippari e Irminio.
Il vino antico Pithos, ottenuto seguendo i procedimenti del passatoA conferma di quanto fin qui evidenziato, non si possono non citare i risultati sperimentali ottenuti dall’Università di Milano nella figura del prof. Attilio Scienza il quale, in un convegno tenuto il 12 marzo 2006 presso il Teatro Massimo di Palermo, sosteneva che «nella riscoperta delle radici della viticoltura europea la Sicilia primeggia». Infatti, attraverso l’analisi del DNA di alcuni vitigni autoctoni isolani, si è riscontrata una variabilità genetica non riconoscibile in nessun altro vitigno europeo, derivata sicuramente da antiche pratiche di moltiplicazione attraverso semi e coltivazione nello stesso vigneto di più varietà. Queste differenze genetico-molecolari permettono di donare ai vini specifiche caratteristiche sensoriali che potrebbero nel prossimo futuro valorizzare notevolmente i vitigni siciliani.
Non possiamo far altro che affermare che la vera Qualità di oggi dei vini siciliani trova la sua peculiarità e continuità nella tradizione e nella storia del passato. Solo muovendosi in questa direzione la viticoltura dell’Isola potrà imporsi nei mercati nazionali ed internazionali, facendo del “made in Sicily” una vera e propria forma di essere e sentire.
Questo ha capito l’Azienda Agricola COS, realizzando in un unico prodotto di qualità, il Pithos, il “Terroir Siciliano”.



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