L'Università di Enna riscopre i siti archeologici

di Maurizio Vento
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Enna: il Ratto di ProserpinaEnna con l’Università Kore rappresenta oggi un inscindibile binomio di economia e cultura, che dà un contributo fondamentale allo sviluppo e al progresso del territorio. La Provincia Regionale sembra aver puntato tutto su questa struttura, devolvendo ad essa una parte non trascurabile del bilancio dell’ente ed una attività promozionale che non conosce soste. L’intera classe politica locale, concentrando le sue energie, appoggia in maniera convinta e unitaria l’iniziativa, di cui appaiono evidenti gli esiti assai rilevanti per l’intera Sicilia. Alfieri del progetto sono stati i due ultimi presidenti della Provincia, Elio Galvagno e Cataldo Salerno (in carica). Nel fascicolo di dicembre della rivista «Enna», Cataldo afferma che «l’Università di Enna è la punta dell’icerbeg di un territorio in forte espansione» e che di conseguenza «cresce perciò l’orgoglio di sentirsi Ennesi».
Dopo Palermo, Catania e Messina, Enna ha avuto l’innegabile merito di aver dato vita al quarto Ateneo dell’Isola che tuttavia, a differenza delle tre precedenti istituzioni statali, mantiene i caratteri di una Libera Università con i vantaggi connessi alla sua vantata autonomia. Il rettore Salvo Andò, uomo di ottima cultura e di grande esperienza, rappresenta la più sicura garanzia per il futuro dell’Università Kore. A testimoniare l’efficacia formativa dei corsi di laurea già attivati, c’è fra l’altro il radicamento nella storia antica e nell’archeologia: una realtà che concorre ad infondere fiducia e ad incentivare la domanda di iscrizioni in forte espansione.
La città di Cerere e di Proserpina è oggi una fucina di concrete attività che hanno mobilitato l’opinione pubblica ed hanno impresso un ritmo davvero intenso alla vita del capoluogo più alto d’Italia (mille metri sul livello del mare). Malgrado il freddo e la nebbia, che imperversano nella presente stagione, le vie di Enna si popolano di notte come accade ad Urbino. La città pare riscuotersi dal torpore diurno e al calar della sera - scrive sul sopra citato numero di«Enna» Maria Veronica, studentessa in Giornalismo - «accoglie i giovani che hanno voglia di divertirsi». Anche qui, come già da tempo nel capoluogo marchigiano, la Regione ha di recente istituito l’ERSU, che si occuperà dell’ospitalità e del diritto allo studio. Ragazzi affollano locali, che prima non esistevano e che ora si moltiplicano sull’onda di nuove emozioni. Di giorno, frequentano le lezioni ad Enna Bassa, dove hanno sede le capienti e funzionali aule dell’ateneo. Nel fine settimana, sulla rocca di Cerere accanto al Castello di Lombardia, gruppi di studio si danno convegno per escursioni guidate alla volta dei vicini siti archeologici e architettonici. Dopo l’immancabile sosta al museo Alessi e alla torre ottagonale di Federico II, si sceglie tra la Villa Imperiale Romana del Casale a Piazza Armerina, il Castello di Sperlinga (quod Siculis placuit sola Sperlinga negavit), le pittoresche chiese di Agira (dove nacque lo storico greco Diodoro Siculo), le rovine di Centùripe con il Museo Archeologico, gli imponenti resti di Morgantina con il suo teatro in cui dalla scorsa estate rivivono gli spettacoli classici. Ma ci sono diecine di itinerari alternativi e tanti altri siti immortalati dai maggiori prosatori e poeti di un passato tutt’altro che tramontato ma che anzi adesso torna a vivere nelle menti e nei cuori delle nuove generazioni e della nuova cultura.



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