La Torre di Ligny a Trapani

di Valeria Tallarita
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torre di LignyLa costruzione a Trapani della cosiddetta “Turrignì” è da ricercarsi ai tempi in cui, circa quattro secoli fa, la Sicilia era travagliata da incursioni turche e barbariche.
Tutto ebbe inizio nel 1669, anno in cui i Turchi, dopo una lunga guerra e un assedio durato tre anni, tolsero ai Veneziani la cristiana Candia (oggi, Creta), celebre isola del Mediterraneo. Fu proprio in seguito a tale avvenimento che il governo spagnolo credette necessario curarsi della sicurezza della Sicilia, poiché i Turchi, partendo da Candia, potevano ora con più facilità approdare sulle coste siciliane, ampliando così il proprio impero.
A tal fine Marianna, regina di Spagna, inviò a Palermo come viceré Don Claudio La Moraldo, principe di Ligny, affinché da bravo e virtuoso comandante esperto nelle arti militari potesse con la sua abilità dare gli ordini più opportuni per la fortificazione delle piazze siciliane, innalzando i dovuti ripari nelle zone maggiormente esposte. Egli vi giunse il 28 giugno 1670 e prese possesso della propria carica nei giorni immediatamente successivi all’arrivo, occupandosi quindi della salvaguardia del regno travagliato dalla minaccia turca.
Ma se il timore di un danno imminente sembrava per il momento essersi diradato, la preoccupazione per il futuro restava tuttavia vivissima, e perciò il Viceré ritenne di convocare il Parlamento. La storica riunione si svolse nella gran sala del palazzo regio di Palermo il giorno 11 gennaio 1671 e il principe di Ligny sottolineò ai presenti l’esigenza di provvedere al restauro degli impianti esistenti, dovendosi sempre paventare, dopo che Candia era finita in mano dei Turchi, qualche invasione dei medesimi. Perciò il Parlamento stanziò la considerevole somma di duecentomila scudi da destinare all’occorrenza.
Senza dubbio una delle città costiere cui bisognava rivolgere l’attenzione era proprio Trapani, perché più di ogni altra trovavasi esposta alle incursioni; pertanto, nell’arco dello stesso anno, La Moraldo fece consolidare staticamente le fortezze esistenti, ordinando inoltre che fosse edificata sull’estrema punta occidentale della città una possente torre quadrangolare che, sorta su scogli rocciosi, fu inaugurata la prima domenica di ottobre dell’anno 1671. Prese il nome, in onore del Viceré, di Torre di Ligny.
Alcuni storici locali sono soliti sostenere che la torre fu relizzata nel 1673 in seguito a un tumulto popolare e con il precipuo scopo di tenere a freno i residenti. Siamo tuttavia in grado di confutare siffatta ipotesi giacché sulla porta della torre, sopra un’aquila marmorea e fra gli stemmi del regno, è situata l’iscrizione di una lapide che reca la data della costruzione (1671). Di conseguenza,quando nel 1673 ebbero luogo i lamentati disordini, la struttura difensiva esisteva già da due anni. La Torre di Ligny, «propugnaculum ad urbis salutem», ebbe dunque di mira la sicurezza del regno.
Oggi essa è proprietà del Comune di Trapani e, dopo l’avvenuto restauro del 1979, è adibita a sede del Museo di preistoria e protostoria. Il lungo braccio di terra, che conduce alla torre, era prima impraticabile per la continua estrazione della cosiddetta pietra bianca di Trapani , utilizzata fin dal tempo dei Punici per le basole che lastricavano le strade; in periodo borbonico, intorno al 1806, su disposizione del locale governatore Gaspare Micheroux, vi venne creata una deliziosa passeggiata, con muri e sedili di marmo ai lati, e ad essa si diede il nome di «La Carolina», in omaggio alla regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando Primo allora “felicemente regnante”.
Nessun altro angolo del centro storico, qui dove Tirreno e Mediterraneo si incrociano nella nobile «Città dei due Mari», è più adatto per respirare l’aria salina, alla vista del mitico Monte Erice e dei grandiosi bastioni spagnoli. È in questo magico posto che si ammirano, specialmente nel mese di ottobre, i più bei tramonti, dove sole, mare e cielo sembrano unirsi in una fraterna armonia.



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