Cartagine e Mozia al Cam di Selinunte
Cartagine in fiammeGuido di Stefano, direttore generale per la Sicilia dell’Ufficio Scolastico Regionale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, aprirà venerdì 23 luglio alle ore 17,30 nel Campo Archeologico Museale a Triscina di Selinunte i lavori dell’incontro su «Archeologia a Selinunte tra fiction e documenti», durante il quale avrà luogo la presentazione, a cura di Alessandro Iannucci, degli Atti della recente Giornata di Studio «Selinunte si racconta».
Paola De Vita (Università di Bologna) parlerà di «Una visita a Mozia. Immagini e Storia», illustrando il proprio intervento con un documentario, i cui suggestivi fotogrammi saranno scanditi dai versi su «L’Isola» di Mozia del poeta Gianni di Stefano, che nella seconda metà del secolo scorso si impose all’attenzione nazionale per le pregevoli composizioni apparse in volumi e in antologie. La Guida Verde del Touring lo segnala espressamente come uno dei maggiori lirici siciliani del tempo. Fu inoltre stimato storico e dinamico presidente a Mazara del Vallo della ricostituita Accademia Selinuntina di Scienze, Lettere e Arti, la cui fondazione risale al 1762. «L’Isola» introduce la silloge «Armonia Mediterranea», di cui il noto critico prof. Giuseppe Cottone ha scritto: «La preistoria di questi versi è in un soggiorno a Mozia, isola del Mare Siciliano, non lungi dall’antica Lilibeo. La memoria potrà distinguere nei quattro tempi queste arbitrarie cristallizzazioni: L’Isola, Il Sogno, La Danza, Il Risveglio. Ma la lettura dovrà tenere conto soltanto della nostalgia di una perduta divinità terrena, che muove a ritorni il nostro cuore di uomini: il verso è solamente volontà di fissare il ritmo di questi ritorni. Con questa lirica Gianni di Stefano ha vinto il concorso di poesia bandito nel 1951 dalla rivista “Rassegna mediterranea” e dal “Centro Studi e Scambi Internazionali”. È stata detta per la prima volta in pubblico a Palermo, nel salone d’onore di Villa Igiea, da Eva De Paci, in una serata dedicata alla poesia mediterranea».

L’Isola

Meriggio d’agosto.
Ecco, dilegua
uno stormo di folaghe, lontano.
L’isola tace,
il cielo è senza nubi,
terso cristallo è il mare.

Nei sentieri deserti,
improvviso silenzio.
Il nostro passo
è nascimento d’echi
profondi e misteriosi:
voci diverse e nuove.

L’argento degli ulivi
certo ha memoria di sepolte aurore,
di stagioni e di popoli.

Solitarie rovine tra gli ulivi.
Antichissime tombe
serbano ancora nel profondo seno
l’ansia di Ulisse
e l’odore di salso e d’alga.

Con la prolusione del prof. Enrico Acquaro, titolare della cattedra di Archeologia fenicio-punica nell’Università di Bologna, e del prof. Simone Rambaldi, che ha insegnato a Trapani nella Facoltà di Archeologia del Mare, si darà successivamente luogo alle ore 21 alla proiezione del film «Cartagine in fiamme», realizzato nel 1959 in coproduzione italo-francese con la regia di Carmine Gallone. Ne furono allora protagonisti alcuni tra i più acclamati attori dell’epoca come Paolo Stoppa, Daniel Gélin, Pierre Brasseur, Ilaria Occhini, Nerio Bernardi, Aldo Silvani, Amedeo Trilli. La manifestazione, promossa dal Cam, concorrerà così a celebrare l’imminente centenario della morte di Emilio Salgàri (Verona 1862-Torino 1911), autore del romanzo dalla cui trama è tratto il film riproposto per la circostanza.