I pani di Salemi dall'antichità ad oggi
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Il sindaco di Salemi Biagio Mastrantoni con alcuni collaboratoriNei tempi più antichi i Romani non conoscevano il pane, e invece mangiavano una specie di polenta, la puls, di farro o di frumento, che poi, venuto in uso il pane, rimase nell’uso come cibo dei poveri. Il pane si impose successivamente nell’alimentazione quotidiana, e divenne l’alimento dominante della prima colazione (ientaculum). Lo si consumava con un condimento di olio d’oliva e sale, oppure con miele, o lo si accompagnava con uva secca, olive e latte.
Come ha scritto Giuseppe Nenci nel volume «Gli Elimi» (a cura di Sebastiano Tusa e Renzo Vento, Associazione Nazionale Ludi di Enea, Trapani 1989), questo popolo proveniente dall’Anatolia e stanziatosi intorno al XIII secolo a. C. nella Sicilia Occidentale soleva cibarsi di élumos (donde il nome), un cereale di terz’ordine (dopo il grano e l’orzo) quale il panico (Setaria italica). E Salemi, città elima per eccellenza (Halicyae), ne faceva giornalmente uso.
I Troiani invece, approdati secondo tradizione a Trapani qualche tempo dopo, si avvalevano per la “panificazione” del farro, che da essi veniva dapprima abbrustolito e poi macinato, come attesta nell’Eneide il sommo poeta latino Virgilio.
Una tradizione mai interrotta, quindi, quella del pane che in varie forme permane in tutta la Sicilia attraverso i secoli e i millenni. E Salemi appunto ne è l’incontrastata regina con i suoi pani artisticamente lavorati e con le cosiddette cene in coincidenza con la festività di S. Giuseppe che si celebra il 19 marzo. Il recente riconoscimento dei pani di Salemi da parte dell’Unesco, a giudizio del presidente della Pro Loco Enrico Spisso, ne ha confermato il ruolo a livello mondiale.
Pani di Salemi : altare di San GiuseppeGiovanni Calvitto sulla rivista “Trapani”, XXV, n. 237, Trapani 1980, così si esprime: «Contrariamente alle altre manifestazioni religiose, nella chiesa dedicata al Santo si va per ascoltare solo la funzione. Il resto della cerimonia si svolge nelle case dei fedeli. Malgrado il tempo trascorso, le trasformazioni subite dalla società e malgrado il minor impegno religioso delle masse, la festa sopravvive ed è, rispetto a tante altre, la più sentita. Migliaia di persone tessono le strade del paese, si spostano da un quartiere all’altro per visitare le cene e per assistere ai sacri riti».
Mercoledì 15 marzo, nell’aula consiliare della Provincia Regionale di Trapani, il giornalista Nino Ippolito ha riunito i colleghi della stampa per presentare il programma dei festeggiamenti in onore di S. Giuseppe. Assieme a lui il sindaco di Salemi Biagio Mastrantoni, che con la consueta signorilità ha fatto gli onori di casa assieme al capo dell’Ufficio Stampa della Provincia Regionale Giovanni Ingoglia (delegato anche a rappresentare il presidente senatore Antonio d’Alì impegnato a Roma), il presidente del Consiglio Provinciale di Trapani Salvatore Orlando, gli assessori salemitani Concetta Patti e Biagio Grimaldi, il presidente della Pro Loco Enrico Spisso con il figlio Silvio, valido e brillante promotore a Salemi dell’interessante progetto per un costituendo Laboratorio teatrale. Tutti hanno preso brevemente la parola, ponendo in rilievo quanto si sta facendo per la valorizzazione del territorio, tutelandone le tradizioni con un sguardo rivolto ad un non lontano futuro, in cui la crescita economica sarà sempre più ancorata alla custodia e allo sviluppo della cultura. Paolo Cammarata, autore tra le tante sue apprezzate pubblicazioni di un saggio storico su Salemi edito da Sellerio, ha magistralmente ricostruito la storia dei pani e delle cene, auspicando che le nenie di S. Giuseppe, cantate per l’occasione, possano essere presto raccolte e date alle stampe prima che se ne cancelli la memoria.

Programma delle «Cene di San Giuseppe»

Sabato 17 marzo, ex Chiesa di San Bartolomeo, inaugurazione della mostra permanente dei «Pani di Salemi», a cura del «Consorzio per il Centro Storico»; dal 17 al 24 marzo, Scuola elementare via Montanari, mostra di pittura «Angoli suggestivi di Salemi»; dal 18 al 25 marzo, Atrio del Collegio dei Gesuiti (via D'Aguirre), mostra di Pittura del professore Vito Linares sul tema «Espressione... che impressione!» a cura della Fidapa (inaugurazione il 18 marzo alle 16,30);18 marzo, Auditorium San Giovanni, ore 18, conferenza sul tema: «Dalle mani delle donne ...il pane», a cura della Fidapa; dal 18 al 25 marzo, Casa Agueci, mostra dei prodotti artigianali; dal 18 al 25 marzo locali attigui all'ex Chiesa Madre (piazza Alicia), mostra fotografica sulle «Cene di San Giuseppe»; dal 19 al 25 marzo, Auditorium di San Giovanni, proiezione di documentari sulle «Cene di San Giuseppe»; dal 18 al 25 marzo, locali attigui all'ex Chiesa Madre (piazza Alicia), mostra di manufatti in ceramica realizzati dagli ospiti della «Comunità terapeutica Salus»; dal 18 al 25 marzo, Opera Pia San Gaetano (Contrada Gorgazzo), mostra di manufatti in ceramica e degustazione di prodotti tipici; dal 18 al 25 marzo, Società Operaia via Giovanni Amendola, mostra dell'artigianato locale; dal 18 al 25 marzo, Contrada San Ciro, mostra dei manufatti in pietra «campanedda» a cura dei Fratelli Scalisi; dal 18 al 25 marzo, Biblioteca «Simone Corleo», mostra delle «Chicche cinquecentine»; domenica 18, lunedì 19, sabato 24 e domenica 25 marzo, Chiostro di Sant'Agostino, mostra-degustazione di prodotti eno-gastronomici a cura della Pro Loco e della Coldiretti; domenica 18, lunedì 19 sabato 24 e domenica 25 marzo, via Stovigliai (accesso da piazza Martiri d'Ungheria), visita alla fornace Sant'Angelo; sabato 24 e domenica 25 visite guidate alla Basilica di San Miceli, alla Chiesa di San Clemente (Sant'Annedda) e alla Casa Santa (Museo Civico) a cura del Fai, Fondo per l'Ambiente Italiano; domenica 25 marzo, Auditorium del Liceo Classico «Francesco D'Aguirre», conferenza con il professore Giovanni Isgrò sul tema: «Pani: capolavori di un'arte antica», a cura dei poeti del «Verso Sikania» e dell'associazione per il centro storico della Città; 25 marzo, ore 12, Cappella dell'Immacolata, ex Chiesa Madre Comune, «Invito dei Santi».

Elenco e indirizzi delle “Cene” da visitare

Cappella dell'Immacolata, ex Chiesa Madre, allestimento a cura dell'associazione «Padre Pio» (Comune di Salemi); via Amendola 182 (Pro Loco); Chiesa di Sant'Antonino, piazza Libertà (Caritas); contrada Pusillesi (Associazione Pusilessi); contrada Bagnitelli (Suore della Misericordia e della Croce); contrada Gorgazzo (Opera Pia San Gaetano); Complesso del Collegio dei Gesuiti (Direzione Didattica «Giovanni Paolo II»); Plesso scolastico «Gentile»; Cappuccini (Direzione didattica «Giovanni Paolo II»); via Rocche San Leonardo (Istituto Comprensivo «Giuseppe Garibaldi»); Contrada Sinagia 1325 (Famiglia La Grassa); via Rocche San Leonardo (Famiglia Ingarra-Giacalone); via Mazara, prima traversa (Famiglia Pecorella)

Il 19 marzo, alle ore 11, Santa Messa in piazza Municipio e recita delle «Parti di San Giuseppe») in giro per le «Cene» Per i giorni 18, 19, 24 e 25 marzo sarà effettuato un servizio di bus-navetta da piazza Vittime di Nassiriya a piazza Libertà.





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