Le antiche monete greche di Siracusa

Moneta greca : Gerone o Ierone tiranno di Siracusa

Fondata nel 734/733 a. C. ad opera di Archia di Corinto, la città greca di Siracusa, grazie alla posizione geografica e alla conformazione del territorio, raggiunse presto nell’Isola un ruolo di grande autorevolezza sia sul piano politico che su quello militare. Dopo aver creato negli anni successivi le colonie di Akrai (664 a. C.) e di Camarina (599), Siracusa partecipò con crescente successo a spedizioni e a guerre nelle aree limitrofe, fino a raggiungere i fastigi del potere più ampio con i celeberrimi tiranni. Nel 212 a. C. fu conquistata dai Romani e divenne di fatto “capitale” della Sicilia. Qui avevano infatti la residenza il governatore e il questore romano, l’altro questore aveva la propria sede a Lilibeo.
Le monete della zecca siracusana sono a buon diritto ritenute tra le più belle del mondo. Le prime furono coniate in oro, in argento o in elettro, commistione naturale o artificiale quest’ultima di oro e argento. Per siffatti metalli preziosi, scarsamente presenti nel sottosuolo dell’Isola, si ricorreva alla loro importazione da Cartagine o dalla Grecia. Quando la loro reperibilità, per il permanente stato di guerra, divenne maggiormente difficile, fu appunto introdotto l’uso del bronzo.
Con questo metallo si effettuò per la prima volta la coniazione durante il regno di Timoleonte, nel periodo compreso fra il 344 e il 336 a. C. Alcuni studiosi, con documentate argomentazioni, anticipano la data al 413 a. C.
Erano monete pesanti, di considerevoli dimensioni, e il loro valore intrinseco corrispondeva pertanto a quello nominale. Forse proprio per tale ragione venivano tesaurizzate, come testimoniano i molteplici ritrovamenti di ripostigli. La dea Atena e l’ippocampo, nonché Pegaso, il cavallo alato, il delfino, la quadriga, la triquequa, l’aquila, il cane, il polpo, la testa umana, il toro compaiono in parecchie delle prestigiose collezioni. Chi abbia voglia di vederle, troverà le più significative in esposizione nelle vetrine del Museo Regionale “Paolo Orsi”, una struttura moderna e funzionale che si estende per ben dodicimila metri quadrati su due piani con un seminterrato.

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